Agharti




Sono ormai secoli che si narra dell’esistenza di un regno, un regno nascosto, invisibile, ma molto popolato. Tante sono le civiltà che nel corso della loro esistenza, in qualche modo, chi più chi meno, ne fanno menzione; tra queste possiamo citare: i Sumeri, gli indiani d’America, alcuni monaci tibetani, aborigeni africani del Mali a della Nigeria, popolazioni Scandinavi e potremmo continuare ancora.

Ma in realtà, di cosa si tratta?!
Si tratta del regno di AGHARTI.
Dove si trova, e chi vi abita?

La sua origine si perde nella notte dei tempi. Pensate, c’è chi sostiene che qui siano rifugiati i superstiti di Atlantide e di Mu. Altri addirittura, affermano che anche i misteriosi Etruschi abbiano trovato rifugio in questo regno, oltre a diverse razze aliene. Ma andiamo con ordine, cerchiamo di fare luce su questo mistero che da secoli appassiona molti di noi.
Questo antico quanto misterioso regno, si dice sia situato all’interno della Terra, e che dunque, la Terra stessa sarebbe cava. Avrebbe anche la sua capitale dal nome SHAMBALLA, situata a diverse centinaia di chilometri di profondità, sotto le montagne del Tibet. Tale regno sarebbe formato da un’innumerevole rete di grossi cunicoli, che praticamente collegherebbe tutto il globo terrestre.
Dalle cronache e dai racconti, pare si acceda attraverso degli “ingressi” estremamente ben nascosti e protetti; questi “ingressi” sono detti anche “porte spazio-temporali”.
Tali accessi sono difficilissimi da identificare, perché quasi a nessuno è concesso  varcarli.
Pensate, ce ne sarebbero anche in Italia….
Ma perché, direte voi, non si possono varcare?! Stando sempre alle cronache, pare che a SHAMBALLA, la capitale, dimori “IL RE DEL MONDO”, cioè, colui che decide le sorti del mondo, ed è lui che stabilisce chi, come e quando potervi accedere.
Abbiamo detto precedentemente, che esistono non uno , ma diversi ingressi, alla mitica Agarthi, che condurrebbero direttamente alla sua capitale Shamballah. Ma quali sono e……dove si trovano? Bene, tutti questi “passaggi”, ovviamente sono molto ben occultati; si troverebbero sotto gli oceani,   in fondo ai laghi, oltre che su pareti scoscese di montagne. Ad esempio, si dice che ve ne siano alcuni nella foresta amazzonica, in Brasile, e le entrate sarebbero protette da tribù di indios; pare ve ne sarebbero anche in Siberia e nel grande deserto di Gobi in Asia centrale. Pensate, si parla anche di un misterioso ingresso, situato tra le zampe della famosa Sfinge nella piana di Giza in Egitto, tuttora inviolato a pochi metri di profondità dalla superficie sabbiosa.
Il varco di accesso in Italia pare si troverebbe nel lago di Bolsena, il più grande lago europeo di origine vulcanica. Questo fu, non a caso, un luogo molto sacro al misterioso popolo degli Etruschi.
Ci sono due isole che emergono dal lago, ed è nell’Isola Bisentina, che si celerebbe uno di questi misteriosi ingressi.
In occidente a parlare per prima del regno di AGHARTI, fu madame Blavatsky, un’esoterista russa nei primi del ‘900; sembra che, dopo esserne venuta a conoscenza, e in qualche modo, a contatto con tale regno e con la sua capitale, ne rimase folgorata, e allo stesso tempo  fu “illuminata”, e ciò le permise di scrivere la sua opera principale: LA DOTTRINA SEGRETA.
Ma non fu la sola ad avere questi contatti. Stando sempre a ciò che si racconta, anche Dante Alighieri fu tra i pochissimi fortunati. Addirittura di lui si dice che sia andato a SHAMBALLA e che tale viaggio lo avrebbe in seguito ispirato alla scrittura della DIVINA COMMEDIA. In questa città pare siano conservati innumerevoli ed antichissimi testi, che però non possono essere portati fuori.
 Ma come si vive ad AGHARTI? Qual è la fonte di energia che usano, da dove traggono nutrimento e che lingua parlano? La popolazione di AGHARTI conta diversi milioni di individui. Si esprimono in “VATANNAN”, un linguaggio sacro, dal quale deriva la primitiva lingua Indo-europea. La maggior parte delle risorse per la loro sopravvivenza le traggono dalla Terra stessa che ne è ricca, quali minerali, carbone, silicio, fluorite depositi di acque solfuree, e altro. Esisterebbe anche una fonte di energia artificiale a noi sconosciuta detta: “VRIL”.
Vivono in edifici di luce allo stato solido, e non esisterebbero ne forze di Polizia, ne istituti penitenziari, infatti colui o colei che commette un crimine, è punito dalla sua stessa coscienza , che lo metterebbe implacabilmente di fronte alle proprie responsabilità. Queste popolazioni hanno raggiunto un altissimo grado di civiltà; lo sviluppo della scienza si dice ha toccato vette altissime, ma la stessa verrebbe usata con estrema saggezza, e quindi scevra del pericolo, come  avvenuto nella nostra civiltà con l’uso della bomba atomica, che essa possa divenire strumento di morte e distruzione.

Ma esisterà realmente questo favoloso regno sotterraneo?
Comunque, quello che viene ancora insegnato nelle scuole, riguardo al nostro Pianeta, è che la Terra è una sorta di palla molto compatta, e che il suo interno è composto da un nucleo incandescente che raggiunge i 3000°C, composto da minerali quali: ferro, silicio, nichel, ecc. Ebbene queste nozioni, ci derivano, pensate un po’, da una teoria esposta….nel 1907, teoria tra l’altro mai suffragata da prove concrete, visto che, secondo l’astrofisica e la fisica, sarebbe impossibile sostenere questa tesi, in quanto, la massa del nostro pianeta così densa e compatta, sarebbe tale da attrarre tutti gli altri pianeti del sistema solare, risultando, paradossalmente, più pesante del sole.
A parte questo, anche solo simbolicamente, Agharti può rappresentare per noi terrestri, un grande esempio di civiltà pacifica e tollerante, visto che al suo interno sembrano coesistere razze diverse: dai discendenti di Atlantide, dalla  bianchissima carnagione, alle razze aliene di tipo rettiloide, a esseri semidivini, etc.


1 commento:

  1. Bell'articolo. In realtà sapevo ben poco di questo mondo. Ora ne so qualcosa in più.

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