giovedì 7 giugno 2012

Il Mistero di Elvis



Una morte alla quale in molti non hanno mai creduto
L’uomo-mito simbolo assoluto del rock ‘n roll. Una personalità che ha cambiato la musica, ma anche i costumi di un’epoca sulla quale ha inciso il suo nome. Un’esistenza straordinaria ed una morte misteriosa!
Quando si pensa alla figura emblematica di un mito, sembra sempre che a differenza degli altri uomini, una personalità leggendaria che ha segnato la storia di un’epoca possa essere immune alla morte. Per quanto infatti, un musicista che è stato un fondamentale punto di riferimento per la cultura del ‘900 come Elvis Presley possa sembrare immortale, razionalmente è scontato che questa idea è pura fantasia. Ufficialmente l’uomo simbolo del rock che veniva dal Mississipi, avrebbe cessato di vivere 30 anni fa, esattamente il 16 agosto del 1977, in seguito ad un arresto cardiaco. Ma sono in molti a sostenere che Elvis sia ancora in vita. Questa inchiesta di Real Trust proverà ad analizzare i tanti interrogativi intorno ad un caso che ancora oggi resta privo di risposte: Elvis Presley è ancora vivo?
È come se Elvis Presley avesse avuto la singolare possibilità di vivere due differenti esistenze: la prima, come tutti, da vivo, e la successiva, per paradosso, da morto. La misteriosa vicenda della sua improvvisa fine ha inizio nell’estate del 1977, quando Presley era poco più che quarantenne e appariva in uno stato di perfetta salute. L’unica sua condizione di stanchezza era dovuta allo stress per una lunga tournée. In quell’agosto si trovava perciò nella sua casa di Memphis con l’assoluta necessità di riposarsi. Nessuno poteva immaginare che di lì a poco si sarebbe verificata una inattesa e tragica circostanza.
Nella sua lussuosa abitazione di Memphis, Elvis Presley venne improvvisamente trovato in fin di vita. Il genio del rock fu ricoverato d’urgenza al Baptist Memorial Hospital nel tentativo di salvargli la vita. Nulla però sembrò rivelarsi efficace e Presley alle 15 e 30 di quel 16 agosto del ‘77, venne dichiarato dai medici deceduto per aritmia cardiaca. La notizia in poche ore si diffuse in tutto il pianeta e sin da subito in molti iniziarono a sospettare che quella morte avesse in realtà troppi aspetti oscuri e indecifrabili, tanto da apparire costruita in modo artificioso.
Riguardo all’ipotesi della morte inscenata di Elvis Presley le domande sono sempre le stesse. Si tratta delle supposizioni immaginarie di qualche fan incapace di accettare la scomparsa del proprio mito? Oppure Elvis, dopo aver raggiunto l’apice del successo, aveva deciso di provare a tornare ad essere un uomo dal vissuto semplice nel completo anonimato? Per tentare di dare una risposta con prove schiaccianti a questi enigmi, ci sono i migliori investigatori del pianeta, che analizzano il caso da decenni con le più meticolose tecniche di indagine.
Da ormai 30 anni le ipotesi sulla presunta morte di Elvis Presley continuano ad ispirare scrittori e cronisti nel tentativo comune di trovare un indizio che possa condurre ad una risposta certa riguardo alle verità sul caso ancora aperto del Re del rock. C’è chi sostiene che Elvis sia andato a vivere in un’isola sperduta nell’oceano; altri invece affermano che sia diventato un agente segreto dell’FBI. In definitiva però nessuno che avalla queste tesi è poi in grado di dimostrarle con prove inoppugnabili. Quale è dunque la verità su quell’artista che è certamente, insieme a Marilyn Monroe, il più rappresentativo mito d’America?
Ci sono innumerevoli testimonianze che dimostrerebbero l’assoluta buona fede di chi sostiene la tesi che Elvis Presley sia ancora vivo. Uno dei casi più clamorosi, che rende la figura del genio del rock misteriosa come quella di un fantasma, riguarda gli avvistamenti del musicista nella sua leggendaria villa di Memphis, in cui visse per 20 anni e dove venne poi trovato in fin di vita, almeno per quanto è stato ufficialmente dichiarato. Presley si aggirerebbe nel parco della Graceland Mansion ormai da molto tempo. Se un reporter riuscisse però a filmare anche per pochi istanti Elvis, farebbe uno dei più grandi scoop di ogni epoca. Per ora, siamo ancora in attesa che ciò avvenga.
Sul caso della presunta morte di Presley si sono scritti libri in tutto il pianeta e spesso i più lucidi intellettuali a sorpresa sono stati pronti ad avallare tesi abbastanza fantasiose, pur di poter affermare che Elvis sia ancora in vita. In tutto questo caos di ipotesi e labirintici percorsi per giungere ad una risposta a questo interrogativo, naturalmente internet non poteva non farla da padrone. C’è infatti un sito dedicato al Re del rock’n roll nel quale vengono elencati molti motivi per cui Presley avrebbe deciso improvvisamente di sparire dalla vita pubblica in modo così drastico da fingere di esser morto.
C’è chi sostiene che l’ipotetica finta morte di Elvis sia dovuta non tanto ad una scelta del musicista, ma ad una costrizione dovuta ad una circostanza davvero agghiacciante. Presley infatti dopo aver incontrato il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, sarebbe stato informato di fatti assolutamente top secret, che avrebbero messo a rischio la sua incolumità. Secondo questa pista, Elvis sarebbe stato obbligato da un organismo di protezione dei servizi segreti a fingere di morire. Il mistero della vita e delle morte del genio del rock torna dopo la pubblicità.
Quando un mito cessa di vivere, ricordandoci che in fondo un eccezionale artista è fragile come qualsiasi altro uomo, ci assale una profonda delusione, in quanto spesso una leggenda vivente sembra destinata all’immortalità. Non è un caso se da 30 anni in molti continuano a credere che Elvis Presley, icona assoluta del rock, in verità non sia mai morto e la sua fine sia stata architettata come la scena di un film thriller, per consentire all’artista di evadere per sempre dalla sua ingombrante identità. La questione è: si tratta di ipotesi assurde o di tesi credibili?
Una tesi che ha sempre sbalordito tutti riguardo alla credibilità della morte inscenata di Presley, riguarda uno strano e sinistro caso legato al corpo dell’artista quando venne fotografato senza vita. In alcuni scatti che fanno davvero rabbrividire, si può vedere il corpo del leggendario Elvis che giace nella bara, ma la perfezione dei tratti somatici, lo fa apparire pronto ad iniziare un concerto rock. Quelle fotografie hanno fatto ipotizzare a molti scettici che in quella bara fosse stata posta una statua di cera, molto ben fatta, ma non abbastanza da poter ingannare lo sguardo attento di alcuni meticolosi investigatori.
Tra le innumerevoli testimonianze degli avvistamenti di Elvis Presley c’è quella di una donna che afferma di avere prove schiaccianti per dimostrare di essersi realmente trovata faccia a faccia con il mito del rock. La donna, in visita nel parco della villa in cui visse Elvis, ha dichiarato di essersi addentrata in una zona chiusa al pubblico. Improvvisamente si sarebbe ritrovata davanti un uomo su una sedia a rotelle, al quale avrebbe fatto in tempo a scattare una foto, prima che i guardiani la costringessero ad allontanarsi. In quello scatto pare esserci una clamorosa risposta all’enigma di Presley.

La fotografia che una donna scattò ad un uomo che si muoveva su una sedia a rotelle nella villa di Memphis appartenuta ad Elvis Presley, sarebbe una prova indiscutibile per chi crede all’ipotesi che il leggendario musicista sia ancora vivo. Quello scatto infatti, sottoposto all’analisi di un rinomato detective esperto in materia di identikit, avrebbe generato un responso sorprendente. Secondo l’investigatore, il volto della persona che si trovava sulla sedia a rotelle è senza alcun dubbio quello di Elvis Presley.
Una delle ipotesi più affascinanti riguardo alla seconda vita che continuerebbe a condurre Elvis Presley sotto diversa identità, riguarderebbe il corpo degli agenti speciali dell’FBI. C’è chi sostiene che dietro al nome apparentemente anonimo di John Carpenter, agente destinato al reparto antidroga, ci sia la figura nascosta di Elvis. Lo pseudonimo del musicista sarebbe ispirato alle iniziali del nome John Carpenter, ossia J.C.: potrebbe essere un chiaro e blasfemo riferimento alle consonanti iniziali del nome di Gesù Cristo.

La teoria molto fantasiosa delle iniziali della nuova identità di Elvis ispirate al nome di Gesù Cristo, si basa sul fatto che un uomo-mito per sfuggire alla morte e sentirsi come una divinità pagana, non può far altro che decidere in prima persona quando mettere fine alla sua vita. Secondo questa ipotesi il leggendario Presley per assicurarsi il privilegio dell’immortalità, avrebbe fatto una scelta paradossalmente molto terrena. Fingere di morire, avrebbe reso Elvis capace di sostituirsi ad una mano divina, che secondo l’immaginario dei cristiani deciderebbe quando mettere fine alla vita di un uomo.
Se quando era ufficialmente in vita Elvis Presley ad ogni album che pubblicava creava un caso musicale, non è stato diverso nel 2002, quando a distanza di 25 anni dalla sua morte presunta uscì Kingtinued. Si tratta di un album che comprende ben 14 brani musicali inediti cantati dal mito del rock in persona. Il paradosso è che se si fosse trattato di canzoni inedite registrate prima del 1977, anno della tanto discussa morte di Elvis, la commercializzazione dell’album sarebbe stata affidata certamente ad una grande casa discografica e non ad un’etichetta indipendente, come in realtà è stato. Anche questa circostanza non fa che aumentare gli interrogativi sul mistero della morte di Elvis Presley.
Risalendo all’anno 1977, sono diverse le testimonianze che riportano uno strano comportamento da parte di Elvis Presley, proprio due settimane prima della sua morte. C’è da dire che il musicista godeva di buona salute ed improvvisamente iniziò a dire che era malinconico perché sarebbe dovuto andare via e non avrebbe più rivisto gli amici. Da cosa era ispirata una simile riflessione? Dove doveva andare Elvis? Quale viaggio per una meta dalla quale non sarebbe più tornato lo attendeva? Tutte domande che da oltre un quarto di secolo non trovano una risposta certa. Sono però in molti a credere fermamente che un giorno salterà fuori un dossier segretissimo, con la verità sulla fine di Elvis.
Libri, documentari, analisi di esperti investigatori che di tanto in tanto vengono ingaggiati per svelare un mistero che dura da 30 anni, tutto per constatare se Elvis Presley sia morto realmente. Ancora oggi ci sono persone che nel 1977 lavoravano al Baptist Memorial Hospital, che affermano con certezza che l’uomo che in quell’agosto giunse in ospedale, non era il leggendario musicista, ma qualcuno che gli somigliava. Gli aneddoti che dimostrerebbero la tesi della morte inscenata sono innumerevoli e molto spesso anche all’apparenza credibili, come l’analisi delle cause che avrebbero ucciso Elvis.
Elvis Presley secondo la più accreditata tesi sarebbe morto a causa di un improvviso e letale arresto cardiaco. Questa dichiarazione non convince però tutti, in quanto la mitica icona del rock, fino a pochi giorni prima del suo presunto decesso, dimostrò di avere l’energia di un gladiatore. Elvis infatti era reduce da una tournée così stressante che un cardiopatico non avrebbe mai potuto sostenere. Accanto all’ipotesi dell’infarto c’è poi quella di un mix di farmaci rivelatosi fatale, ma in questo caso sarebbe credibile l’idea del suicidio, in quanto le pasticche ingerite da Presley, prese singolarmente non avrebbero mai potuto causare la morte. La realtà è che però Elvis non avrebbe avuto alcun motivo per voler mettere fine alla sua vita, proprio quando era ormai il musicista più amato d’America.
Il dibattito riguardo al mistero della morte di Elvis Presley è certamente dovuto al fatto che le personalità-mito, per apparire mortali come tutti noi, sembrano quasi dover necessariamente morire in modo tragico per essere credibili. Non a caso nessuno ha mai messo in discussione la morte di James Dean o di John Lennon, ma per paradosso la sorprendente normalità della fine toccata a Presley, ha sempre fatto dubitare sulla sua reale sorte. Probabilmente ancora per molti anni c’è chi continuerà a credere che Elvis sia in vita e di tanto in tanto qualcuno griderà di aver trovato la prova inoppugnabile, tesa a dimostrare la buona fede di una simile affermazione. La verità è che quello che rende davvero immortale un genio del rock come Elvis Presley è sempre e comunque la sua arte.. la su
a musica. 





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